I.
forse un giorno appena nato
porti via l’ombra dei pensieri malati
e chiudi gli occhi stanchi
di regnare soppra tante notti
non ne posso piú
basta di desideri ed illusioni
sogni deboli
andate via fantasmi
vi concedo la libertà del mio annientamento
e si nell’alba venite a cercate i miei passi
non
ne avrò lasciate impronte
perso nel polvere di questo deserto
sarò un grano di sabbia
soltanto un faro lontanissimo
mi farà la guida
II.
al fine della lunga notte
la luce é apparsa
ma scappa spesso
gli occhi in buio
titubiante
cammino
nella notte spessa
i cani abbaiano lontano
mentre i grilli picchiano
l’aria calda
in mezzo agli uomini
sono un nomade
assetato in cerca di una
parola
nella gola stretta
III.
la mamma dorme accanto
il fischio del suo sonno
arriva dove sono io
mi ricordo di me stesso
è l'estate e le
finestre sono aperte
sono un uomo sparso
nel mio tempo
e vivo a cercare i miei pezzi
lasciati lungo il cammino
di nuovo mi trovo dimenticato
nei
miei riflessi
IV.
non so dove vanno i cani
a cercare il loro inferno
qui vicino io mi ritrovo
scopro il mio orrore
magari questa angoscia finirà
un giorno di sole
cui faro lucente
vedró
lontano
mi porterà avanti
intanto soffro ancora
dio
soffro per amore
poveri cani povero io
sono sbagliato nel buio dei
miei sensi
pazzo
leggo fumo scrivo
mentre guardo un sentiero invisibile
(San Paolo, nov/1989)
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